Dott. Ing. Flavio Mattavelli

Albinismo delle simil-glabella.

Premessa.

Nel Marginella glabella Complex è manifesto il fenomeno degli esemplari cosidetti “albini”, cioè occorre notare la presenza di molte conchiglie più o meno tutte biancheggianti.

Che lo sbiancamento sia dovuto ad albinismo, o meglio leucismo, di esemplari, o talora popolazioni, della medesima specie, oppure sia caratteristico della differenziazione in specie biologiche diverse, complica la classificazione del suddetto Complex, che tuttavia verrà visto senza studiare le parti molli.

·         Albinismo = mancata produzione pigmenti di colorazione, però gli albini sono con lo stesso DNA della specie originale. “L'albinismo nei molluschi è stato riconosciuto come un fenomeno ereditario almeno dal 1900 e può esistere in misura variabile. A volte una singola lumaca ha un corpo normalmente pigmentato, ma il guscio è completamente privo della normale pigmentazione a causa di un difetto nelle cellule del mantello. I gusci di alcune specie di molluschi possono essere traslucidi quando mancano della normale pigmentazione.” (Informazioni da Wikipedia).

·         Leucismo = presenza di un gene recessivo determinante un albinismo parziale, sempre nella stessa specie biologica. Quando lo sbiancamento mi pare che riguardi soltanto le conchiglie, e non le parti molli dei molluschi, ritengo meglio dire che la specie è leucistica.

Il fenomeno dello sbiancamento è particolarmente confondibile nei piccoli esemplari, diciamo tra i 20 ed i 35 mm di lunghezza delle conchiglie, già analizzate nell’articolo 5 confondibili marginelle simil-glabella, del febbraio 2021.

Il Complex ristretto alle più simil M. glabella va inteso comprendere anche le più simil M. irrorata.

Tenere presente che nell’aprile 2021 è stata pure descritta da Tiziano Cossignani la nuova specie Marginella mattavellii, sul numero 111 della rivista MMM (Malacologia Mostra Mondiale – Cupra Marittima).

Per i casi “albini” il numero di nuove specie potrebbe aumentare (*), qualora alcuni morfi “albini” non fossero considerati tutti varietà di specie note, bensì alcuni fossero reali nuove specie di molluschi biologicamente indipendenti, pur trascurando, per il momento, l’esistenza di possibili klepton ibridogenici.

 

Per paragonare gli esemplari, nel seguito metterò tutte le immagini nella stessa scala dimensionale di lunghezze conchigliari, però ingrandendo circa 1,6 volte tutte le lunghezze reali degli esemplari, posti sullo schermo di un PC desktop.

 

Le specie verranno spesso indicate in unica voce corsiva tra virgolette, trascurando di scrivere il Genere Marginella, gli Autori e l’anno del riconoscimento, come invece richiederebbe la tassonomia attuale.

 

All’articolo seguirà in appendice la pagina Albinismo_2.

 

(*) in questa prima parte di articolo, senza considerare la sua appendice, sono state analizzate soltanto 5 specie già note del Complex in questione, presentanti conchiglie biancheggianti:

·         Marginella glabella Linneo 1758-1767 (foto tipica mancante, mentre in Foto 7 varietà leucistica)

·         Marginella irrorata Menke 1828 (Foto 3 bis quasi tipica, mentre in Foto 3 morfo leucistico, discutibile se varietà di M. irrorata, oppure nuova specie M. tizianica)

·         Marginella velai José Ahuir Galindo & Tiziano Cossignani, 2020 (in Foto 5, varietà leucistica)

·         Marginella mattavellii Cossignani, 2021 nuova specie (Foto 4, olotipo)

·         Marginella (kl.?) visayae Mattavelli, 2018/2021 (Foto 6).

E’ stata inoltre prospettata l’esistenza di 2 possibili nuove specie “albine”, non ancora descritte in cartaceo:

·         Marginella albida Mattavelli, 2021 (Foto 2 e immagine centrale della Foto 1)

·         Marginella tizianica Mattavelli, 2021 (Foto 3).

 

Foto 1: Marginella glabella Linneo 1758-1767, ma forse nessuna delle 3 conchiglie presenti è proprio della specie glabella”, tranne più probabile la prima a sinistra (vedere avanti).

 

L’immagine 1 è ripresa dal mastodontico sito Hardy’s Gastropods, immagine a sua volta ripresa per gentil concessione di Alboran Shells. Il sito di Hardy non riporta né le dimensioni né le località delle 3 conchiglie, ma posso stimare che si tratti di conchiglie oltre 35 mm di lunghezza, località coste atlantiche del Nord-West Africa.

Potrebbero essere tutte e 3 varietà della specie di Linneo, ma qui non voglio discutere sulle molteplici varietà di “glabella colorite, o di altre specie, che verranno trattate nell’articolo Revisione.

L’osservazione della forma della bocca della conchiglia centrale, oltre al colore bianchiccio, dovrebbe far pensare scheletricamente non ad una varietà di specie, bensì ad una specie diversa.

Nel mio articolo La variabilità fatta specie, parte prima, accennavo nel 2005 all’esistenza di una varietà Marginella glabella albida (colà vedere la Fig. 4); ora si potrebbe pensare ad una nuova specie “albida”, ma lascio momentaneamente il nome “albidacome prudenziale sola varietà della specie “glabella”.

 

Riguardo agli altri 2 esemplari fotografati assieme, l’esemplare a destra nella Foto 1 mi trascina la classificazione ambiguamente verso Marginella (kl.?) visayae (vedere Foto 6 e nell’appendice Albinismo_2 il confronto tra le colà Fig. 13 = glabella e Fig. 14 = “visayae”. Definitivamente vedere “visayae” 2021 ).

L’esemplare tutto a sinistra mi induce invece con probabilità verso le varietà “glabella bordeaux”, esso però non sarebbe da classificare con certezza in glabella, perché non sarebbe da escludere una, sia pur assai discutibile, tendenza verso Marginella (kl.?) pseudoglabella, probabilmente giovanile.

 

Lasciando qui in sospeso la questione della classificazione delle conchiglie colorite, torniamo “all’albinismo” di quelle biancheggianti, quelle tra loro più simili nel glabella Complex, in quanto nel seguito considererò perlopiù solo quelle biancheggianti, confondibili soprattutto nel campo di dimensioni da 20 a < 40 mm.

 

Nell’articolo Albinismo_2 il glabella Complex verrà allargato agli esemplari più grandi ed esteso pure a forme biancheggianti di altre marginelle, classificate diversamente da glabella”, ma formalmente ancora simili e confondibili, soprattutto quando manca il conforto della disuniformità delle livree conchigliari, cioè senza punteggiature, macchiettature, screziature che facilitino l’identificazione morfologica.

 

Foto 2: Marginella glabella Linneo 1758, varietà albida Mattavelli 2005, lunghezza 35 mm, provenienza Mauritania, foto Alboran Shells. Colorazione tendente al paglierino – panna. Nel paragrafo Conclusione si ventilerà la proposta di considerare invece l’esistenza di una nuova specie Marginella albida Mattavelli, 2021.

Tra le immagini centrali della Foto 1 e la Foto 2 si noterà una leggera differenza di colorazione, tuttavia notate che la forma della bocca è identica.

Allungamento misurato sulla Foto 1 è 1,69 circa.

Allungamento misurato sulla Foto 2 è 1, 75 circa.

Gli allungamenti sono nella media delle glabella, però direi anche nella media di albida nuova presumibile sp.

 

 

Foto 3: forse Marginella irrorata Menke 1828, forma leucistica, denominazione della varietà indefinita, lunghezza 27 mm, provenienza West Sahara, foto Alboran shells.  Allungamento circa 1,76.

Anche qui ho scritto che potrebbe trattarsi di una varietà di “irrorata”, come già anticipato nell’articolo La variabilità fatta specie, (colà vedere la Fig. 7).

Escluderei che l’esemplare della Foto 3 sia da considerarsi una forma un poco ingiallita della specie mattavellii” (Foto 4), ma sarebbe anche possibile, come pure potrebbe trattarsi di una nuova specie differente da tutte le altre qui considerate. Siccome la tipologia della Foto 3 può sembrare diversa da quella della Foto 4, o la Foto 3 è appunto di una varietà leucistica di “irrorata”, oppure la Foto 3 sarebbe di un’ulteriore specie nuova, non apparendo una varietà dimattavellii, che è ritenuta diversa da ogni varietà di “irrorata”.

 

Nel caso che la Foto 3 venisse riconosciuta come quella di un’ulteriore nuova specie biologica, propongo di chiamarla Marginella tizianica Mattavelli 2021, non ancora descritta in cartaceo da nessuna parte, ma qui proposta a livello di intuito un poco “splittereggiante”. Per dirimere la questione potrebbe essere utile confrontare la successiva Foto 3 bis.

 

 

Foto 3 bis: Marginella irrorata subtipica (cioè quasi tipica), 27 mm, West Sahara. Allungamento circa 1,73, poco sopra la media delle “irrorata”.

 

Gli allungamenti conchigliari sono in media circa 1,69 per i sintipi di mattavellii(Foto 4), 1,69 per le “irrorata” tipiche, 1,76 per la Foto 3, ma le medie possono ingannare, quando il campo di variabilità è esteso, come appunto in questi casi.

 

Il confronto tra lirrorata” subtipica della Foto 3 bis, la mattavellii della Foto 4 e l’“irrorata” presumibile varietà di forma della Foto 3, quest’ultimo morfo invece supponibile un’ulteriore specie per via del maggior allungamento (1,76 > 1,69), è infatti ambiguo nella morfologia dei profili delle conchiglie.

Io, tra le 3 Foto, non trovo caratteristiche di profilo ben differenziate, quindi la questione rimane aperta ed irrisolta, a livello puramente morfologico conchigliare.

Per trovare una differenza biologica specifica occorrerebbe analizzare tutte le parti molli, meglio magari con prove genetiche. Considerare inoltre eventuali località stanziali endemiche delle popolazioni.

 

 

Foto 4: Marginella mattavellii Cossignani 2021, nuova specie, olotipo, lunghezza 23,5 mm, località Saly Portudal, Petite Cote du Senegal, foto MMM n°111, allungamento 1,76, ben oltre la media delle altre mattavellii”.

Le differenze di mattavellii verso “irrorata” sono ben evidenziate su MMM, in particolare notare il diverso ed esclusivo bianco quasi candido di mattavellii.

 

Gli allungamenti degli svariati esemplari di mattavellii variano da 1,62 a 1, 76, media 1,69, però con un campo di variabilità molto esteso, per conchiglie tutte della stessa località ristretta (Saly Portudal). Notare che l’allungamento della Foto 4 è identico a quello della Foto 3, salvo errori di misurazione.

In pratica la principale differenza resterebbe soltanto il diverso colore delle conchiglie delle Foto 3 & 4, rispettivamente paglierino e bianco quasi candido, a meno che non si tratti solo di variazioni di colore.

 

Accettando che mattavelliisia una vera specie biologica, non si tratterebbe di albinismo, ma di caratteristiche conchigliari implicite solo nella nuova specie mattavellii, specie che non appare avere mai esemplari coloriti, come invece sono spesso di colore di fondo rosatello ben rosato, punteggiato panna, gli esemplari standard della specie “irrorata” (Foto 3 bis). Vedere Discussione nella Conclusione.

 

Foto 5: Marginella velai Galindo e Cossignani, 2020, forma albina, o meglio leucistica.

Le “velai” sono di solito rossastre o beige, non mi risulta che ne esistano di bianco totalmente candido.

Quest’esemplare leucistico di “velai” non è bianco candido, proviene dal Marocco ed è lungo 30,88 mm, foto ripresa da un’asta di Reefshells. E’ una varietà sottospecifica di “velai”.

Però vedere Conclusione.

 

 

 

 

Foto 6: Marginella (kl.?) visayae Mattavelli, 2021,  specie discutibile > 2018, forma chiara.

Esistono altre forme molto rossastre.

Questo esemplare chiaro di “visayae” proviene dalla Mauritania, lunghezza 37,6 mm. Allungamento 1,7 circa (scarso per “visayae”).

Non si può dichiarare albino, ma nemmeno classificare come “irrorata” gigante, come proposto dal sito Web Mar a Mar, pur presentando delle puntinature allineate. Osservare le grandi dimensioni reali. Le vere “irrorata”, Foto 3 bis, oltre che essere decisamente più piccole, hanno la cupola più stretta.

Semmai l’esemplare della Foto 6 potrebbe essere scambiato per M. glabella, tuttavia io lo separerei da glabella per la denticolatura del margine, e lo ritengo una “visayae” a puntinatura grossolana.

Marginella (kl.?) visayae è stata recentemente introdotta come nuova specie, sebbene io mantenga il dubbio sulla sua sostanza klepton.

Mentre le “albida(Foto 2) formano numerose popolazioni localizzate di individui completamente sbiancati, pur sempre con una tonalità tendente al color panna, le “visayae” chiare mi danno l’impressione di essere esemplari quasi rari e sparsi, quel che si dice talora delle mosche bianche, senza sapere che le mosche bianche esistono davvero, ma sono comuni e diverse dalle mosche comuni, in luoghi svariati.

Nel paragone s’intenda glabellacome una mosca comune e “visayae” come una mosca bianca.

 

 

Foto 7: Marginella glabella Linneo, quasi albina, foto Clanculus, che dichiara lunghezza 40,86 mm e provenienza Canary Is.

La lunghezza è elevata per provenire dalle Isole Canarie, dove solitamente le glabella sono più piccole.

Lo sbiancamento della conchiglia non è totale (residuo di marroncino sotto l’ultima sutura e dentro la bocca). La denticolatura nella Foto 7 non è evidente. Ritengo che si tratti proprio di una vera glabellaleucistica, diversa dallalbida della Foto 2 e diversa dalla dentata “visayae” della Foto 6. La forma della bocca della foto 2 è più larga sia della bocca della 6 che della 7. Ciò induce a pensare che la 2 è una specie diversa dalla 7, che invece rientra marcatamente nella variabilità leucistica delle vere glabella”, pur con un allungamento totale, misurato sulla foto di ds., circa 1,74, elevatissimo, fin troppo, per essere di glabella”, che ha in media allungamento 1,69.

 

Conclusione.

L’albinismo ed il leucismo possono comparire in tutti gli animali.

Apparentemente non esistono “visayae” alboleucistiche, mentre esistono vere glabella quasi albine (Foto 7), inoltre esistono numerose “glabella albida” (Foto 2) ed alcune irrorata“ ipotizzate leucistiche (Foto 3), le ultime due entrambe di colore della conchiglia tutto biancheggiante, tendente al paglierino - panna.

Sia le “irrorataleucistiche che le “glabella albidain West-Sahara e Mauritania formano popolazioni numerose di esemplari simili, diciamo greggi leucistici. Sarebbe il caso di attribuire un’identità specifica, o almeno di sottospecie geografica, sia alle “glabella albida(Foto 2) che a quelle irrorata“ in prima istanza ipotizzate semplicemente in varietà leucistica (Foto 3).

 

·         Per “glabella albida(Foto 2), ben considerando la morfologia della bocca e lo sbiancamento totale (non ostante la tendenza al paglierino), nonché per la scarsità di denticolature, si dovrebbe introdurre una nuova specie Marginella albida Mattavelli 2021, non ancora descritta in cartaceo.

·         Per la varietà di “irrorata” ipotizzata leucistica (Foto 3) il problema è più complesso, considerando che è già stata introdotta la nuova confondibile specie “mattavellii (Foto 4).

Comunque ho già proposto un nome alternativo attribuibile alla presumibile speciazione separata della varietà leucistica di “irrorata”, introducendo, solo in Internet, un’ulteriore nuova specie Marginella tizianica Mattavelli 2021, con interpretazione “splitterata” della sua conchiglia.

 

Discussione per le simil-irrorata.

Nel caso di piccoli esemplari sbiancati, genericamente alboleucistici, sotto i 30 mm, o poco più di lunghezza, senza considerare quelli riconducibili a glabella, albida e “visayae”, nascerà ad es. l’ambiguità della confusione delle simil-irrorata tra le possibili seguenti 4 specie.

In sostanza ci sono 2 alternative di denominazioni tassonomiche della Foto 3 (varietà della nota “irrorata”, oppure nuova diversa specie “tizianica”, solo ipotizzata tale).

 

1.       Marginella irrorata Menke 1828, varietà leucistica (Foto 3, con interpretazione tradizionale delle forme leucistiche dei molluschi, prima alternativa)

2.       Marginella mattavellii Cossignani 2021 tipica, conchiglia sempre bianco quasi candido (Foto 4)

3.       Marginella tizianica Mattavelli 2021 tipica, conchiglia bianco paglierino-panna (Foto 3, però vista in seconda alternativa, a quella tradizionale delle forme leucistiche)

4.       Marginella velai Galindo & Cossignani 2020, Foto 5, endemica del Marocco-West Sahara, forma leucistica.

 

Riepilogando, accettando comunque vera la specificità del punto 2, tra il punto 1 ed il 3 occorre scegliere solo l’alternativa tassonomicamente valida.

 

Propugnando il punto 3, occorre considerare come nuova specie Marginella tizianica, qualora non si ritengano biologicamente identiche le Foto 3 & 4, inoltre qualora si ritenga biologicamente indipendente la popolazione sbiancata del West Sahara.

Considerare che l’esemplare della Foto 3 è del West Sahara, mentre quello della Foto 4 è del Sud Senegal, due località abbastanza lontane, da far pensare comunque a 2 sottospecie geografiche, qualora al contrario si pensasse (per me erroneamente) che gli esemplari delle Foto 3 & 4 appartengano entrambi alla stessa specie “irrorata”, oppuremattavellii”.

 

Tenere anche presente che nel West-Sahara si trova pure “velai”, la cui varietà sbiancata (Foto 5) è anche confondibile con piccoli esemplari di albida”, e/o glabella”, oltre che confondibile con la specie “irrorata” alboleucistica, e/o alias specie tizianicae/oppure anchemattavelliiche sia effettivamente ritenuta dal lettore.

Nulla vieta di pensare che, come appaiono albidaper glabella e mattavellii per “irrorata”, pensare che l’analoga corrispondente biancheggiante per “velai” possa essere proprio tizianicanuova specie.

 

Flavio Mattavelli

matta.a@tiscali.it - scritto 09/06/2021, update 04/12/2021

 

Home ed Indice generale del sito, che, al settembre 2021, si compone in totale di 48 pagine, raggruppate in 4 Sezioni: Aeromodellismo, Macchine, Gorgonzola, Conchiglie.

Per la Sezione Conchiglie notare la novità di 4 recenti pagine interattive:

·         Capopagina del presente studio, inerente i morfi “albini” del Complex di M. glabella & irrorata.

·         Seconda pagina del presente studio, inerente “albini” anche non del Complex: Albinismo_2 .

·         Revisione di Marginella glabella (Linneo, 1758/1767).

·         Marginella (kl.?) visayae Mattavelli, 2021.