Dott. Ing. Flavio Mattavelli
Revisione
morfologica di Marginella glabella
(Linneo, 1758).
Premessa e riassunto.
E’ risaputo che i sintipi originali di M. glabella (nel 1758 Voluta glabella) sono andati perduti.
Oggi si tende a considerare sempre M. glabella in molte varietà, esempio
come Foto 5, 8, 9, 10, 11, 12, 13, ma per me occorre fare delle distinzioni,
credo a livello specifico o kleptonico, ad es. riconoscendo M.
(kl.?) visayae Mattavelli, 2021. Per un
approfondimento sul concetto di klepton, vedere l’articolo Specie-klepton.
Probabilmente anche alcuni altri morfi in passato citati erroneamente tutti come varietà di M. glabella, potrebbero almeno assurgere al rango di sottospecie (es. v. Foto 9 & 9 B, varietà neoglabella).
Le Foto 9 & 9 B e Foto 8 verranno ritenute di 2 principali sottospecie, penso a fascie geografiche alternate, di M. glabella, rispettivamente con conchiglie colorite rossastre (9 & 9 B), oppure beige chiare (cella 8), però restando una possibile confusione con varietà di M. visayae a puntinature fini.
Lo scopo della presente revisione morfologica è appunto quello di inquadrare le differenze.
Ho riesumato alcune mie vecchie denominazioni di varietà di M. glabella, come proposte nei 3 articoli Web chiamati La variabilità fatta specie, e poi nell’ Atlante, indi ho separato un gruppo di conchiglie collegabile alla Foto 14, gruppo concretizzato nelle pur numerose varietà di M. visayae, inglobando parte delle celle 10 & 13. Notare che M. visayae presenta infatti varietà a puntini fini oppure grossolani.
Ritengo che M. visayae sia un nome tassonomicamente corretto, al posto degli erronei appellativi di M. irrorata gigas, oppure jumbo, che talora vengono usati dai Dealers di marginelle del West-Africa (ed anch’io usavo nel 2005 negli articoli La variabilità fatta specie, vedere colà le Foto 8, 12, 16).
Tabella riassuntiva, indice delle Foto = Celle di un Marginella glabella Complex ristretto soltanto ad alcune specie
simil glabella & irrorata.
I numeri delle celle saranno sempre = numeri foto. In ascisse il colore fondo livrea conchiglie, da bianco ad amaranto. In ordinate la taglia, da ca. 20 a > 60 mm di lunghezza. Colori celle molto approssimativi: vedere foto singole, cliccando sulla cella desiderata. La prima denominazione cella è ritenuta specie o klepton, la seconda denominazione è ritenibile sua varietà, tutte del Genus Marginella Lamarck, 1799. |
|
||||||||
|
|
||||||||
|
|
|
|
|
|||||
|
|
||||||||
|
|
|
|||||||
|
velai leucistica senza foto |
Altre velai di colore variabile |
|
|
|||||
Altre irror. di colore variabile |
|
||||||||
Metodo tabella.
In 21 celle ho compattato 23 foto (tranne la 11 B & 12 B) di conchiglie simili del Complex glabella & irrorata, avvicinando le conchiglie ritenute della varietà morfologica più simile. La riga inferiore della tabella è stata insinuata sotto a destra, per la larghezza di una cella, per non lasciare una colonna in più a sinistra.
In ascisse ho messo le tonalità di colore approssimative, che però sono mutevoli. Esempio:
Cella
13 è color amaranto, ma Marginella
g. mutabilis varia colore delle conchiglie dal chiaro all’amaranto. Cella
10 è color marrone, ma Marginella
g. antinea varia, come M. visayae, dal
chiaro al rossastro; Marginella
(kl.?) visayae potrebbe essere un ibrido morfologico di
entrambe, ma in realtà la ritengo una “specie” distinta, dubitabilmente un
klepton, forse M. glabella X irrorata.
Talora indico con “specie” una categoria
biologica dubitabilmente vera specie o vero klepton.
Marginella glabella antinea era stata
pensata nel 2005 come possibile klepton M.
pseudosebastiani X glabella, tuttavia di fatto qualche esemplare potrebbe
oggi identificarsi con M. visayae.
M. visayae, pur essendo morfologicamente
intermedia tra M. glabella antinea e M. glabella mutabilis, verrà separata
come nuova specie/klepton, trascinando automaticamente nella separazione le
suddette varietà, che diverranno rispettivamente M. visayae antinea, e M.
visayae mutabilis.
(La cella 14, M. visayae, era posizionata vicino alla 9, M. glabella neoglabella, ma è stata staccata a destra, assieme alla 10 e stirando parte della 13, pur M. visayae non raggiungendo mai il colore bordeaux).
Nel piano della tabella si possono quindi evidenziare, come nell’esempio precedente, eventuali legami di ibridazione tra le celle vicine, ma anche lontane, pensando ad archi morfologici tra le celle in analisi.
Infatti la tabella è piana, ma la distribuzione delle specie in natura è spaziale (*), immaginando le specie come sulle pagine di un libro, che possono essere analizzate ognuna a ventaglio ed idealmente collegate da archi di pensiero, girando le pagine attorno all’asse delle ordinate di una cella in analisi, asse che nel libro fungerebbe da rilegatura delle pagine, e cerniera per l’osservatore.
Nell’esempio immaginare una pagina sollevata dal piano tabella, passante per la cella 1. Qualora la varietà antinea fosse intesa ancora come ibrido klepton M. pseudosebastiani X glabella mutabilis, potrebbe essere pensato un arco partente da 1, avente culmine in 10 (altra pagina) e terminante nella pagina della cella 13.
Proiettando
tale arco nel piano della tabella esso incrocerà la linea collegante in
successione le celle 8, 9, 5, 2, con incrocio circa alla proiezione del culmine
dell’arco, cioè incrocio nella varietà antinea,
cella 10, intermedia tra la 5 e la 14, in posizione coerente.
Un arco
analogo può essere visto tra altre pagine, es. partenza 13, culmine 14, finale
21, cioè intendendo la cella 14 come la sede tipica di un eventuale ibrido
morfologico M. glabella mutabilis X
irrorata pseudoirrorata, ibrido ipotizzato
essere M. (kl.?) visayae, pur senza
poter individuare la vera natura genetica della nuova categoria biologica, da
me proposta nel 2018 solo nel mio sito Web e riproposta
quest’anno anche nell’articolo Web Marginella (Kl.?) visayae, dopo
la descrizione cartacea sulla rivista Malacologia Mostra Mondiale, Cupra Marittima,
n° 113.
Esistono poi anche parecchie forme, o morfi, così detti elongati, forme di diverse specie, che non compaiono per semplicità in tabella, es. dei quali è fatto cenno nel mio precedente articolo 5 confondibili marginelle simil-glabella, articolo che consiglio, per iniziare velocemente la Revisione di M. glabella.
Per le forme dette “albine” vedere i 2 articoli www.pseudospecie.it/Albini_simil-glabella.htm e www.pseudospecie.it/Albinismo_2.htm . Nel primo articolo compare una forma leucistica di M. velai, qui non presente, ma che forse potrebbe essere una forma di M. tizianica (Foto 18).
Infine non trascurare alcuni morfi arrugginiti (rusting), fenomeno che può apparire raramente in quasi tutte le conchiglie del Complex in questione, complicando le individuazioni.
(*) La terza coordinata cartesiana
spaziale, matematicamente detta quota, nel caso della tabella potrebbe
rappresentare una caratteristica morfologica delle puntinature chiare dei dorsi
delle conchiglie, che solitamente presentano uno sfondo di livrea più scuro.
Tuttavia tale puntinatura non è stata “quotata”.
Nota sulle puntinature chiare dei dorsi delle conchiglie del Complex studiato.
Come asse
delle ascisse della tabella ho scelto la coloritura del fondo della livrea,
soprattutto dei dorsi, dove il colore è più evidente e l’individuazione è più
facile.
Tuttavia,
oltre che malamente “ascissabile”, la coloritura del fondo livrea può sembrare
soltanto una caratteristica secondaria di distinzione specifica (o di
distinzione di klepton, o varietà di sp./kl.), mentre una caratteristica
primaria potrebbe essere la conformazione delle puntinature chiare (ma di ancor
più difficile “ascissabilità”, o “quotabilità”); comunque è sempre necessario
associare la caratteristica scelta per le ascisse (o quote) ad altre
caratteristiche morfologiche distintive, che verranno elencate all’inizio del
prossimo capitolo (Analisi singole 21 foto).
Tale
puntinatura, pure più evidente sui dorsi conchigliari, è comune in tutto il
Complex, ma le modalità visive dei puntini chiari sono ben diverse da specie a
specie.
Si possono
osservare molte, anzi troppe, caratteristiche di puntinatura:
·
finezza (dimensioni puntini) e fittezza (numero)
puntini chiari, determinante la grandezza delle maglie scure, se retinate
qualificabile con la distanza media tra gli esterni di ogni puntino,
·
omogeneità, od uniformità, dei diametri, numero
e distribuzioni dei puntini, eventuali tipi di disuniformità soprattutto sul
dorso… (alternanza di zone retinate e caotiche, allineamenti o zig-zag dei
puntini, eventuali raggruppamenti in macchie più o meno estese, etc.)
·
distribuzione puntini: caotica o retinata regolare, rispettivamente uniforme o mista, cioè
a zone difformi di confusione ed ordine, zone più o meno localizzate e
conformate, es. in fasce o altro…
·
nitidezza dei puntini singoli: buona oppure a
puntini sfuocati
·
nitidezza di assieme puntini su sfondo: buona
oppure a puntini impastati (fino a fare macchie sfumate).
La
puntinatura delle conchiglie più simil-glabella a sfondo più colorito, verso le
celle 5 & 14, tende verso la retinatura a puntini chiari omogenei e ben
regolarmente separati tra loro, ma a fittezza minore, con puntini più grandi
(meno fini, nitidi in visayae, ma
impastati in glabella), andando verso
un retino meglio qualificabile procedendo verso destra, potrebbe quindi forse
in generale andare quasi a braccetto col colore in aumento nel senso delle
ascisse, pur con le dovute riserve per qualche esemplare eccezionale.
Analisi delle singole 25 Foto, di cui 23 (tranne le Foto n° 11 B & 12 B) disposte in 21 Celle.
Oltre alle caratteristiche morfologiche di visibilità immediata, in base alle quali è stata disegnata la tabella riassuntiva, cioè il colore dello sfondo della livrea della conchiglia e la sua taglia media, osservare altre caratteristiche, talora più importanti (ma che non sono state considerate per la scelta delle coordinate cartesiane della tabella, in quanto non facilmente confrontabili e coordinabili):
· Punteggiatura chiara e distribuzione della livrea, come precisato nel capitolo precedente,
· Eventuali fasciature attorno all’ultimo giro conchiglia, con zone alterne a fasce chiare e scure,
· Tipologia importante della successione di chiari scuri delle flammule assiali subsuturali,
· Profilo generale dello scheletro conchigliare, con particolare attenzione alla spira della cupola, partendo dall’apice (protoconca), angolo di apertura della spira apicale, eventuali rigonfiamenti dei singoli giri apicali, fino alla spallatura ove inizia il margine esterno; profilo dell’ultimo giro,
· Allungamento totale della conchiglia ed allungamenti parziali della cupola e della bocca,
· Dentellatura del margine, numero, distribuzione e grandezza dei dentelli, per esemplari adulti, con
· Coloritura dei 2 labbri del margine, interno ed esterno, eventuale ingrossamento margine anomalo,
· Altro? Dimensioni, provenienze, frequenze popolazioni, etc. sono in alcuni links espressi in seguito.
Tutte le Foto sono state messe circa negli stessi rapporti dimensionali tra le varie conchiglie.
Marginella pseudosebastiani pseudosebastiani
Mattavelli, 2001.
E’ stata la mia prima marginella, vedere www.pseudospecie.it/pseudosebastiani.htm
Marginella (kl.?) pseudoglabella
pseudoglabella
Mattavelli, 2018.
Vedere in definitiva www.pseudospecie.it/pseudoglabella.htm
Invece dall’inizio
della scoperta della nuova specie:
·
2014 www.pseudospecie.it/lumperia.htm
·
2017 www.pseudospecie.it/pseudosebastiani%20links.htm
·
2017 www.pseudospecie.it/pseudoglabella.2.htm
Marginella (kl.?) pseudoglabella
lellae Mattavelli,
2018.
Vedere www.pseudospecie.it/tris.htm
Potrebbe trattarsi di una nuova specie distinta, ma qui è considerata varietà di pseudoglabella, in nomenclatura trinomiale.
Marginella galindoi galindoi Mattavelli, 2021?
Vedere www.pseudospecie.it/Albinismo_2.htm
La foto di Galindo è dell’unico morfo
conosciuto, in sostanza tutto da verificare. Pertanto il morfo qui non
viene considerato nuova specie, ma gli viene attribuito un nome, al solo
scopo di riferimento, accantonando tuttavia ogni commento.
Marginella glabella (Linneo, 1758), varietà bordeaux, oppure dark glabella, a puntinature retinate.
Identificazione dell’esemplare dubbia, si tratta di un nodo di confine tra specie diverse, vedere www.pseudospecie.it/pseudoglabella.2.htm .
Stretti legami morfologici soprattutto con la Foto 9 (varietà neoglabella).
La Foto 5 potrebbe essere sdoppiata ad arco tra le 2 e 9, anche con discutibili tendenze a qualche mutabilis della Foto 13, però senza tendenze verso M. visayae (Foto 14).
Riguardo alla cella 9, di solito le puntinature appaiono impastate, ma mantengono perlopiù la retinatura al tendere degli esemplari verso la cella 5, ove il retino appare nitido e meno impastato; penso che possa esistere un’eventuale successiva tendenza di ibridazione della 5 verso la 2 (pseudoglabella tipica), oppure magari verso la 3 (pseudoglabella lellae), con morfologie mutabili in funzione delle diverse effettive “specie” degli esemplari considerati.
Foto 5 B
Marginella glabella (Linneo, 1758), varietà bordeaux, cioè dark glabella, non retinata.
In quest’esemplare di Dakar (Senegal), a sfondo livrea color amaranto, lungo 36 mm, i puntini chiari sono sparsi nitidi molto diradati caoticamente, senz’alcun retino ordinato.
Tra la varietà neoglabella (Foto 9) e l’esemplare della Foto 5B c’è una sorta di analogia come quella tra la Foto 9 e la 12 B, nel senso che le puntinature della 5 B & 12 B si diradano nitide, solo nella 12 B invero ancora un poco retinate.
Nella Foto 5 B l’esemplare è grandicello e proviene dal Senegal, cioè non appare endemico di un sistema insulare come le Canarie (v. 12 B), ove le dimensioni conchigliari delle M. glabella sono invece perlopiù nane. Dunque la quasi analoga nitidezza e dimensione delle puntinature diradate, a parte l’assenza/ presenza del retino, possono essere viste come un fenomeno comune, che credo dovuto a legami di vicinanza ambientale con la colorita multiforme sottospecie generalizzata in M. glabella neoglabella, Foto 9.
Vedo
pertanto l’esemplare 5B anche come una sottoforma particolare della varietà neoglabella.
Per esemplari simili, ma diversi, vedere nelle Note su pseudoglabella, nonché vedere un esemplare quasi 5 B nell’Appendice dei simil-glabella confondibili, in particolare colà la Foto 9 (Niboral) = morfo Z.
Marginella albida albida Mattavelli, 2021.
In precedenza identificata come Marginella glabella Linneo, 1758, morfo albino, varietà albida Mattavelli, 2005, per me diverrebbe ora una nuova specie, però non ancora certificata, né descritta formalmente in cartaceo.
Vedere www.pseudospecie.it/Albini_simil-glabella.htm
Ammetto che l’albinismo, o meglio il leucismo dei molluschi, è la causa principale delle livree delle conchiglie totalmente sbiancate, tuttavia quando il fenomeno riguarda intere popolazioni, in località ristrette (es. Mauritania), ritengo che si tratti di specie già biologicamente separate dalla specie originante il leucismo di qualche esemplare delle popolazioni.
La cosa riguarda anche le Foto 17 & 18, ed in parte la Foto 19.
Marginella glabella (Linneo, 1758), varietà xantica Mattavelli, 2021.
Foto Doug Thorn, lunghezza esemplare 33,9 mm, provenienza Capo Verde Islands.
E’ una forma di transizione attribuibile sia alla specie M. glabella, varietà leucistica/xantica, come una varietà sviluppante xantismo, cioè tendenza alla colorazione gialla, sia ad un’ipotetica variabilità di M. albida, ritenuta molto probabilmente nuova specie della Foto 6.
Per l’incompletezza del leucismo ho lasciato l’esemplare nella specie M. glabella, escludendo che si tratti di una varietà di M. albida, ritenendo M. albida una nuova specie soltanto “albina”.
Marginella glabella glabella Linneo, 1758/1767.
Foto Conchology Inc., lunghezza 43,8
mm, Port Etienne (Mauritania), allungamento totale circa 1,7, profilo ultimo
giro “cicciottello”, con bocca corta rispetto al totale, margine liscio.
L’esemplare rappresenta ciò che io penso che potrebbe essere un sintipo perduto
di Linneo, a livrea chiara puntinata un po’ impastata. E’ la stessa Fig. 5 del link tris. Vedere anche esemplari
storici nelle Note su
pseudoglabella .
Gli
esemplari a dorsi chiari della var. M.
glabella glabella presentano sullo
sfondo, di solito beige (però qui con fasce aranciate), dei fini puntini più
chiari (diam. circa 1 mm ), talora a scarso retino (poco meno fitto di quello
di M. irrorata, Foto 20), puntini
spesso disposti anche a caos ed impastati, ma meno che nelle Foto 9, 9B e 12,
cioè meno caoticamente e più nitidi che nelle forme colorite, che chiamerò
perlopiù varietà neoglabella, tendenti
sullo sfondo di livrea scura ad avere i puntini chiari spesso assai confusi,
poco più grandi e meno numerosi, procedendo verso il colore di fondo bordeaux,
cioè verso destra nella tabella.
L’andamento
delle puntinature in generale può essere talora in crescendo di distinzione di
retino uniforme e nitido seguendo le ascisse da sinistra a destra della
tabella, verso M. visayae (cella 14)
ed anche verso la cella 5, oppure in alternativa crescendo di impastamento
caotico dei puntini, come nelle prossime varietà rossastre (cella 9 & 9 B),
con impastamento tipico della specie M.
glabella, a differenza della specie M.
visayae. Occorrerà pertanto
differenziare alcuni esemplari che compaiono invece come in cella 10, qualora
si presentino tendere alle caratteristiche della cella 14, senza avere la
confusione di puntinature della 9.
Marginella glabella (Linneo, 1758), varietà neoglabella Mattavelli, 2021.
Propongo 3 esemplari
della rosso fulva nuova varietà neoglabella,
quasi neotipi lunghezze 34, 30, 32 mm.
Provenienza Dakhla
(West Sahara – Marocco).
In controtendenza
degli esemplari chiari della Mauritania (Foto 8), gli esemplari del West Sahara
tornano a colorirsi di rosso, quasi come quelli di solito comuni nel Centro -
Sud Senegal, attorno e perlopiù a Sud di Dakar, che però sono rossi più cupi (v.
Foto 9 B).
Opterei per definire
una sottospecie geografica neoglabella per
tale Centro – Sud, tuttavia molto espansionistica quando possibile, a danno
delle varietà glabella glabella
chiare, queste invece per me ritenute tipiche e sottospecifiche geografiche
della glabella Linneo (Foto 8),
maggiormente distribuita a Nord del Senegal fino al Sud Marocco. Alcune neoglabella invece si spingono fino in
Spagna (Malaga), si trovano anche alle Isole Canarie, pur con esemplari
mediamente di taglia più piccola (v. Foto 12, rosso smunto e incupito, e 12 B,
rosso vivace), in diverse varietà nane infraspecifiche, o forse ibridate
intersp.. Forse la localizzazione delle sottospecie è a fasce costiere zebrate,
distribuite come ad ondate svanite.
Foto 9 B
Marginella glabella (Linneo, 1758), varietà neoglabella Mattavelli, 2021.
Questa varietà amaranto è più cupa della Foto 9; ritengo neoglabella una sottospecie ad ampia distribuzione e pure assai variabile, con possibili ibridazioni con M. visayae o M. irrorata.
La specie M. glabella, invece in varietà glabella, viene da me ritenuta tipicamente simile solo alla Foto 8.
Quindi
ho definito solo 2 varietà sottospecifiche principali di M. glabella: neoglabella & glabella.
Foto 10 (esemplare 40,8 mm)
Marginella glabella (Linneo, 1758), varietà antinea Mattavelli, 2005. Klepton?
Vedere Guida, ove era ipotizzata
klepton pseudosebastiani X glabella, ora potrebbe ben essere separata come nuova
specie/klepton a sé stante, precisamente Marginella
visayae (Foto 14), come già anticipato nelle spiegazioni della tabella.
Tuttavia quest’esemplare viene qui chiamato ancora M. glabella antinea per motivi storici, non avendo tutte le
caratteristiche di M. visayae, che saranno
descritte nell’articolo Marginella (kl.?) visayae.
Tuttavia
per le posizioni 5, 10 e 13 è nato il dubbio che potrebbe trattarsi di varietà
di altre specie, ad es. la cella 5 (esemplare giovanile?) forse deve essere
ricollegata alla cella 2 od anche 3 (M.
pseudoglabella…..).
Le celle 10
e 13 sono collegabili alla 14 (M.
visayae), almeno per una parte degli esemplari riconducibili
morfologicamente nelle suddette posizioni, in quanto le caratteristiche
appaiono spesso ambivalenti, o non compaiono sempre su tutta la superficie
conchigliare di taluni esemplari.
Ad ogni
modo separare parte delle celle 10 & 13, trasferendo nella cella 14 la
parti degli esemplari meglio retinati, quelli possibilmente meglio in modo
uniforme e regolare, con puntini meno fini e meno fitti, il retino apparendo
quindi più nitido (almeno per il 40% della superficie totale del dorso, vedere criterio discriminativo in Marginella (kl.?) visayae.).
Parallelamente
lasciare gli esemplari delle varietà a puntinature più impastate in M. glabella.
M. glabella antinea è al
confine di passaggio tra M. glabella
(9 e talora 8) verso M. visayae (14) e
viceversa, essendo visayae generalmente
di colorito rosso chiaro, talora beige.
In realtà M. glabella antinea 2005
potrebbe adesso già venir considerata invece M. visayae antinea, tuttavia nella Foto 10 le flammule subsuturali non
sono come quelle tipiche di M. visayae, pur
discostandosi anche da quelle tipiche di M.
glabella (e si potrebbe discutere anche sulla denticolatura del margine,
infatti per me la denticolatura è quasi assente in glabella e quasi sempre presente in visayae).
L’esemplare
della Foto 10 (var. antinea) in
ultima analisi potrebbe proprio essere un ibrido imprecisabile morfologicamente
forse tra M. pseudosebastiani (1), glabella (8 & 9), visayae (14) e forse perfino
coinvolgendo, ma è difficile per le dimensioni, M. irrorata (20 & 21).
Oggi
ritengo molto probabile un’ibridazione di antinea
solo tra M. glabella X visayae, reputando che M. visayae a sua volta potrebbe essersi originata, in un
imprecisabile passato, da un possibile klepton M. glabella X irrorata; ciò però è soltanto una mia idea.
Foto 11 (esemplare 36,7 mm)
Marginella glabella (Linneo, 1758), varietà problematica Mattavelli, 2005.
Vedere Guida, ora questo esemplare
della Mauritania, qui chiamato ancora varietà problematica per motivi storici, è inquadrabile nelle forme di Marginella glabella tendenzialmente
albine, senza pensare a ibridi con M.
pseudosebastiani, ma forse piuttosto a ibridi con M. visayae, varietà antinea (Foto
10), oppure visayae mutabilis (Foto
13), notando però che la nuova sp./kl. M.
visayae mi appare non avere tendenze albineggianti, pur presentando alcune
varietà mutabilis a livrea chiara,
varietà ex M. glabella.
Foto 11 B
M.
visayae cfr. (v. Foto 14).
Esemplare 37,5 mm, foto E-bay, provenienza Mauritania, slanciato con allungamento totale circa 1,77, avente bocca lunga rispetto al totale, margine dentato.
Occorre essere cauti nel dare nome a queste conchiglie.
A prima vista avevo chiamato l’esemplare glabella, ma quanto meno occorrerebbe un cfr. (= da confrontare con…) scritto dopo glabella, o addirittura si potrebbe chiamare l’esemplare visayae, varietà a puntinature fini, puntini retinati poco impastati, guardando con una lente di ingrandimento.
Potrebbe trattarsi anche di un ibrido, magari klepton, glabella X visayae.
La fasciatura zebrata chiaro/scuro dell’ultimo giro è da glabella, ma le flammule assiali subsuturali ed il profilo della cupola potrebbero essere da visayae.
Nella Foto 11 B la puntinatura
ultra fine potrebbe far apparire il dorso come una massa beige uniforme e
confusa, inoltre talora i puntini s’impastano (poco) tra loro e la confusione aumenterebbe,
però i puntini della Foto 11 B, tramite una lente, sono nitidamente più
distinguibili di quelli delle forme colorite di glabella (neoglabella
Foto 9 e 9B) e sono accumunabili in un retino abbastanza regolarmente ordinato,
come perlopiù succede nelle M. visayae
(Foto 14).
L’esemplare
avendo una morfologia troppo ibrida, non può essere ben classificato e non è
stato posizionato in una cella precisa, da situarsi approssimativamente tra la
8, 11 e 14.
Marginella glabella (Linneo, 1758), varietà canaria, oppure dwarf
glabella.
Nelle Isole Canarie M. glabella è di piccole dimensioni, con stupefacenti forme nane.
Rappresentati 6 esemplari di M. glabella dwarf, tra 25 & 30 mm di lunghezza,
isola di Lanzarote, profondità - 20 m, fondali sabbiosi.
Foto 12 B
Marginella
glabella (Linneo, 1758), varietà ignota, oppure atalanta
Mattavelli, 2021.
All’isola di Lanzarote (Canarie) sono
reperibili anche esemplari rossicci, con puntinature abbastanza nitide, un poco
sfumate, e sparse ovunque sulla livrea, caratterizzate da un diradamento
caotico del retino.
Trattasi di una livrea interessante,
intermedia tra quella della Foto 9 e delle Foto 13 & 14.
Le foto 12 B non sono state fissate
in una cella precisa della tabella. I puntini chiari sono pochissimo impastati,
in controtendenza della varietà neoglabella
(9), avvicinandosi alla puntinatura mutabilis
(13). Dapprima ho pensato ad una varietà della specie M. glabella, per scarse parvenze
di M. visayae (14), tuttavia non si
deve escluderne la possibilità, anche per esemplari eventualmente nani.
Penso che si tratti di un endemismo,
riechieggiante in parte quello delle M.
velai (16), dove però i puntini sono impastati; comunque M. velai ha poco a che vedere con M. glabella ignota (12 B).
Sarei tentato di dare a M. glabella ignota (12 B) un valore di
terza varietà, oltre alle 2 già separate varietà glabella e neoglabella, siccome
la varietà ignota mi appare, quanto a
puntinatura, indipendente, comunque da loro distinguibile per la caratteristica
attraente livrea. Quindi propongo M.
glabella atalanta, per la sua
livrea, bella tra le livree delle M.
glabella.
Atalanta era bella, ma un po’ misconosciuta nella
mitologia greca, come ambigua può essere l’attribuzione del morfo alla specie glabella, piuttosto che a M. visayae, alla quale pure potrebbe
appartenere come varietà per la curiosa puntinatura, che potrebbe anche rendere atalanta
addirittura una nuova specie a sé stante, caso che potrebbe accumunarsi
ad alcuni degli altri morfi seguenti.
Sia
atalanta (Foto 12 B), che irrorata
pseudoirrorata (Foto 21), che visayae
pseudovisayae (nel link Fig. 08), che pseudoglabella lellae (Foto 3), che glabella antinea (Foto 10), che glabella
mutabilis (Foto 13), sono 6 morfi a puntini radi e grossolani, poco o nulla
impastati; inoltre quelli di pseudoirrorata,
antinea e lellae sono a retino
ordinato, mentre mutabilis, atalanta e pseudovisayae hanno un retino talora
leggermente caotico. Io non penso che esistano M. irrorata pseudoirrorata gigas in dimensioni paragonabili a
quelle di pseudovisayae, antinea e lellae.
Il morfo atalanta potrebbe
confondersi con tutti gli altri 5 morfi qui sopra menzionati, a parte le
dimensioni. Si potrebbe pensare ad
un’unica super specie comune ai 6 morfi a puntini grossolani, ma per me sarebbe
un’atteggiamento “lumper”, invece è “splitter” vedere i 6 morfi tutti
specifici. Verranno accumunati in M. (kl.?) visayae la varietà pseudovisayae e parte delle varietà mutabilis & antinea, vedere
didascalie delle rispettive foto.
Per quanto
concerne atalanta intesa come varietà
subspecifica, tranne le puntinature che la collegherebbero anche a M. visayae
come varietà M. visayae atalanta,
ho visto legami morfologici (es. colorazione rossastra con 3 + 3 fasce
chiaro/scure sull’ultimo giro) pure come M.
glabella neoglabella (Foto 9 e 9 B), nella varietà neoglabella che ho inteso assai mutevole ed invasiva, comprendente tutte le varietà di M. glabella colorite perlopiù di rossiccio, nel Nord West Africa,
dal Senegal fino alla Penisola Iberica.
Alle Canarie vari esemplari (esempio
Foto 12) sono ricollegabili perlopiù alla varietà neoglabella (9 & 9 B), pertanto è probabile che i morfi atalanta siano una sottoforma endemica della specie M.
glabella neoglabella atalanta, in
nomenclatura quadrinomiale, tuttavia
è solo un’ipotesi biologica, al pari delle altre precedenti, per le quali
lascio aperta la discussione.
Foto 13 (esemplare 36,5 mm)
Marginella
glabella (Linneo, 1758), varietà mutabilis
Mattavelli, 2005.
Nel 2005 non pensavo che potesse esistere una specie sorella di M. glabella & M. irrorata, cioè M. visayae.
Non escludendo possibili klepton, sarebbero da valutare gli ibridi glabella X irrorata, nonché glabella X visayae e visayae X irrorata.
Opterei per trasferire la varietà mutabilis perlopiù in M. visayae
mutabilis.
La variabilità del colore di fondo livrea di altri esemplari mutabilis è amplissima, dal chiaro al
bordeaux-amaranto.
Dimenticare la qualifica mutabilis
generalizzata, per invece fissare meglio le caratteristiche di tali singoli
esemplari, onde poterli classificare, o in M.
glabella, o in M. visayae,
comunque escludendo M. irrorata per
le più piccole dimensioni ed il colore in maggioranza più chiaro che nella Foto
13.
Nel caso specifico le flammule subsuturali e la scarsa denticolatura
glabelliche mi hanno indotto a lasciare storicamente la Foto 13 tra le M. glabella, per quanto invece quasi
tutte le mutabilis vadano meglio
trasferite in M. visayae.
Notare che tutte le conchiglie studiate,
allorquando non fresche di raccolta, soprattutto se provenienti da antiche
collezioni, mostrano i colori sbiaditi dal tempo, quindi la livrea dei dorsi
conchigliari, presa per organizzare l’asse delle ascisse, essendo perlopiù
naturalmente smunta, può alterare i confronti, soprattutto nei casi degli
esemplari scuri, tendenti freschi al bordeaux vivace di fondo, che diviene
come di colore bordeaux annacquato negli esemplari di antiche collezioni. |
Marginella
(kl. ?) visayae Mattavelli, 2021, varietà
pseudovisayae.
La specie è descritta in cartaceo su MMM n° 113.
Vedere anche http://www.pseudospecie.it/tris.htm
(definizione iniziale
solo in Internet, non cartacea, 2018).
Oltre alla retinatura dei puntini chiari tra loro separati, osservare
le flammule subsuturali alterne, simili a quelle di M. irrorata, e la denticolatura ben marcata su tutto il margine
interno degli adulti. Esistono anche altri esemplari di visayae a livrea più arrossata, anche di maggior taglia, penso fino
a 50 mm lunghi.
La puntinatura del dorso può variare da
ultrafine a grossolana,
quasi mai impastata; siccome è stato scelto come olotipo un morfo a puntinatura
fine, la foto 14, invece a puntini abbastanza grossolani, può denominarsi
varietà pseudovisayae, come
ampiamente descritto nell’articolo di completamento di
M. visayae in Internet, 2021.
Vedere nell’Appendice dei simil-glabella confondibili la colà Foto 10 di una conchiglia, lunga 38,5 mm, per me all’inizio 2021 ritenuta M. glabella tipica, ma successivamente stimata M. visayae varietà pseudovisayae a puntinature grossolane, nel suddetto articolo di completamento di M. visayae in Internet, 2021, ove la colà Fig. 08 è identica alla Foto 10 suddetta. Comunque, a parte le puntinature, non c’è differenza tra pseudovisayae e la varietà tipica M. visayae visayae individuata dall’olotipo.
Marginella
velai Galindo e Cossignani, 2020, olotipo lunghezza
28,28 mm.
Vedere www.pseudospecie.it/simil-glabella.htm
e, per forme leucistiche, www.pseudospecie.it/Albini_simil-glabella.htm
Marginella
velai velai Galindo e Cossignani, 2020.
Per me la Foto 16 rappresenta, meglio dell’olotipo 15, le
varietà rossastre tipiche della nuova specie M. velai, che è perlopiù
multicolore.
Marginella
mattavellii mattavellii Cossignani, 2021.
Lunghezza 23,5 mm, località Saly
Portudal, Petite Cote du Senegal. Vedere
www.pseudospecie.it/Albini_simil-glabella.htm
Marginella
tizianica tizianica Mattavelli, 2021.
Lunghezza 27 mm, località West Sahara (Marocco).
Vedere www.pseudospecie.it/Albini_simil-glabella.htm
, ove è svolta una discussione per l’assegnazione o a M. mattavellii, o a M.
irrorata, o a specie separata.
M. tizianica, analogamente a M. albida (Foto 6) nei confronti di M. glabella (Foto 8), può dubitevolmente venir considerata, in
alternativa al concetto di specie separata, una varietà leucistica soprattutto
nei confronti di M. irrorata (Foto
20). Tuttavia da verificare pure con forme leucistiche di M. velai, trasferibili in M.
tizianica allorquando questa fosse una specie separata.
Per tizianica e mattavellii credo che si tratti di
popolazioni locali già abbastanza separate in specie biologiche distinte, ma
occorrerebbero delle accurate indagini genetiche per affermare ciò.
Foto 19 (esemplare 25 mm)
Marginella
irrorata Menke, 1828, varietà albinea
Mattavelli.
Ho riesumato il nome albinea dal
disegno d’assieme della Guida, però potrebbe
essere un aggettivo ridondante, indicante varietà, quasi sempre attribuibili
soltanto alla specie M. irrorata,
tutte quelle sue varietà quasi albine/leucistiche.
Queste varietà albinea si
differenziano sia dalla Foto 17 (completamente candida), che dalla Foto 18 (con
livrea velata di un leggero colore paglierino – panna), per avere la livrea
appena appena rosata.
Foto 20 (esemplare 27 mm, West Sahara)
Marginella
irrorata irrorata Menke, 1828.
Vedere Atlante guida e www.pseudospecie.it/simil-glabella.htm
Esistono molte tonalità di colore di fondo pastello, sempre con
piccole puntinature più chiare e ben retinate.
Foto 21 (esemplare
22,7 mm, Dakhla, W. Sahara)
Marginella
irrorata Menke, 1828, varietà pseudoirrorata
Mattavelli, 2017.
Vedere www.pseudospecie.it/pseudoirrorata.htm
C’è anche chi vede pseudoirrorata
come specie distinta…
Per finire il discorso sulle più simil – irrorata,
osservare che, mentre la conchiglia della Foto 17 si differenzia abbastanza
dalle successive, gli esemplari delle Foto 18 e 19 sono assai identificabili
tra di loro, per quanto riguarda gli identici visibili rigonfiamenti dei primi
giri della cupola, seguendone il profilo dall’apice fino al margine
conchigliare. Tali rigonfiamenti non sono così evidenti nelle Foto 20 e 21, ove
la cupola scivola via liscia, quasi perfettamente conica.
Vien da pensare che le Foto 18 e 19 possano riferirsi ad una stessa
specie, che potrebbe essere in alternativa o ancora sempre M. irrorata, oppure qualche albinea
(Foto 19) potrebbe essere al contrario qualche varietà della supposta nuova
specie M. tizianica (Foto 18), intesa
diversa da M. irrorata.
In tal secondo caso M. tizianica
avrebbe anche varietà non del tutto leucistiche, purtroppo estremamente
confondibili con quelle di M. irrorata Menke
1828.
Riepilogando
le Foto.
Ecco in nero le
denominazioni dei tipi simil-glabella e
simil-irrorata da me introdotte in quest’articolo, a scopo di distinzione
morfologica; trattasi perlopiù di nuove denominazioni di varietà morfologiche
di specie note o di loro presunti ibridi & klepton, mentre 3 probabili
(Foto 6, 14 e 18) + 2 dubitevoli (Foto 3 e 12 B) nuove “specie”, separabili per
motivi ambientali o altro, verranno indicate in colore blu.
Invece in
viola sono elencate le
denominazioni delle specie già definite nella tassonomia ufficiale:
1.
Foto 1, Marginella
pseudosebastiani.
2.
Foto 2, Marginella
pseudoglabella.
3.
Foto 3, Marginella
pseudoglabella lellae, varietà che potrebbe essere una nuova specie.
4.
Foto
4, varietà galindoi, esemplare ancora
da verificare, che verrà lasciato in sospeso e trascurato nel prossimo elenco
di specie valide.
5.
Foto
5, M. glabella bordeaux, denominazione troppo generica, da scorporare per
meglio caratterizzare le varietà amaranto; altri simili esemplari probabilmente
in parte da trasferire in M.
pseudoglabella (Foto 2), lasciando
la maggioranza delle bordeaux verso
la varietà neoglabella (Foto 9), in
particolare lascerei la foto 5 B in neoglabella.
6.
Foto 6, M. albida, ritengo che sia una specie separabile e di valida accettazione.
7.
Foto
7, varietà xantica di glabella, oppure ibrido magari klepton di
albida X glabella?
8.
Foto 8, M. glabella
glabella, varietà
presunta veramente tipica della specie tipo del Genus M.
9.
Foto
9, varietà neoglabella, denominazione per molte Marginella glabella attuali ben colorite verso il rosso,
comprendendo la Foto 9 B per le neoglabella
più scure, a sfondo amaranto. Riterrei importante usare sempre le 2 denominazioni sottospecifiche proposte, per
distinguere sempre le varietà colorite
di neoglabella (9 & 9 B) da
quelle altre varietà, perlopiù beige chiaro, ma anche rosate, denominate varietà M. glabella glabella (Foto
8).
10.
Foto
10, varietà antinea, da scorporare
parte in M. glabella e parte in M. visayae.
11.
Foto
11, varietà problematica, esemplare
forse di M. glabella, come dubbio per
Foto 11 B, da confrontare se varietà di M.
glabella oppure di M. visayae.
La Foto 11 B andrebbe forse meglio collocata, per dimensioni e colore,
nella Cella 8 della tabella, però verso la Cella 13 e 14.
12.
Foto
12, varietà canaria nane di M. glabella, per il nanismo ricollegate alla Foto 12 B, varietà ignota, o meglio non ben conosciuta da me, poi denominata atalanta. Essendo
atalanta stata qui proposta
discutibilmente negli esemplari neoglabellici, essa tuttavia potrebbe anche essere o altra varietà
di M. glabella (simile Foto 13), o di M. visayae, o essere una nuova “specie” distinta, però richiamante lellae (Foto 3) oppure pseudoirrorata (Foto 21).
13.
Foto
13, varietà mutabilis, da scorporare
parte in M. glabella e parte in M. visayae.
14.
Foto 14, specie M. (kl.?) visayae, vedere trattazione a
parte
15.
Foto 15, M. velai
olotipo
16.
Foto 16, M. velai velai
17.
Foto 17, M. mattavellii
18.
Foto 18, M. tizianica, con qualche dubbio tra specie nuova, o varietà di specie già nota.
19.
Foto
19, varietà albinea, da scorporare in M. tizianica e M. irrorata.
20.
Foto 20, M. irrorata
21.
Foto 21, M. irrorata
pseudoirrorata
Notare che le specie del Complex già riconosciute
ufficialmente sono 6.
Conclusione.
Alcuni dei sopracitati miei tipi (es. Foto
e in tabella celle 10, 13) ed altri nomi ridondanti quando varietà di M. visayae,
oppure di M. glabella (11, 12), come
pure il nome della Foto 19 (albinea),
si possono abbandonare, come nomi di varietà sub specifiche trascurabili a
livello biologico, vuoi come sinonimi oppure come omonimi di specie o varietà
già descritte validamente con altri nomi più caratterizzanti la loro
classificazione, effettuata pur sempre a livello soltanto morfologico.
Con la sola morfologia sarà però in
pratica sempre difficile e talora incertissimo, se non impossibile, stabilire,
in tutti gli esemplari simili a quelli analizzati, di quale specie/klepton e
varietà biologica si tratti.
Esempio Foto 11 B e 12 B.
La biodiversità reale della natura delle
specie supera ogni fantasia, anche senza considerare possibili ibridi.
Pur discutibilmente, ed in mancanza di
conferme genetiche precise, ho comunque accorpato i miei nuovi tipi sopracitati
in un numero il più possibile ridotto di “specie” biologiche, diversificate in
base alle loro caratteristiche morfologiche comuni nei vari tipi, per quanto
possibile. Ne è risultato il seguente elenco di 9 “specie”, lasciando in
sospeso i morfi lellae (probabile
varietà di M. pseudoglabella), atalanta (v. Foto 12 B) ed eventuali
klepton tra tutte le specie del Complex studiato.
Elenco delle “specie”,
individuabili dalla morfologia delle conchiglie, collegabili in similitudine,
eppur distinte da Marginella glabella (Linneo, 1758), specie nella quale in passato vennero
erroneamente convogliate come sue varietà subspecifiche. Ho incluso nell’elenco
anche le “specie” direttamente simili,
ma distinte da M. irrorata
Menke, 1828, le quali in realtà andrebbero considerate un
Complex a sé stante.
Le conchiglie in questione sono da me ora
intendibili di vere specie, cioè ritenibili biologicamente riproduttivamente
separate, tranne possibili casi di ibridogenesi klepton, ancora da determinare
geneticamente. Le possibili specie/klepton di Marginella da me aggiunte nel 2021 saranno evidenziate in colore blu, tra
le quali 3 ad alta probabilità (albida,
visayae e tizianica) e 2 ancora
dubbie (lellae e atalanta).
Non è stata da me svolta alcuna analisi
sui molluschi, al di là della conoscenza della separazione BOLD (Barcode of Life Data
Systems) in base al DNA, che è già stato rilevato da BOLD diverso soltanto tra Marginella glabella e Marginella irrorata, a mio parere con
abbastanza grossolana approssimazione riguardo alle loro varietà, che sono
considerate da BOLD appunto tutte solo varietà subspecifiche.
Le attuali informazioni genetiche sul DNA vengono
ritenute dallo scrivente utili, ma non risolutive per una individuazione
accettabile della moltitudine dei molluschi del M. glabella & irrorata Complex.
1.
Marginella
pseudosebastiani Mattavelli, 2001 (Foto 1).
2.
Marginella
(kl.?) pseudoglabella Mattavelli, 2018 (Foto 2 & 3, comprendendo forse parte
di esemplari simili a Foto 5, mentre pure rimane
in sospeso l’entità specifica dei morfi lellae ).
3.
Marginella
glabella (Linneo, 1758/1767). Specie ritenuta comune, ma con tante
varietà distinguibili e talora non comuni.
Possono essere M. glabella la maggioranza degli esemplari
bordeaux simili a Foto 5, pure gli esemplari come in Foto 7; sono M. glabella tutti gli esemplari intesi
tipici e neotipici come quelli rispettivamente delle Foto 8, 9 e 9B, nelle 2
varietà sottospecifiche principali, da me intitolate glabella & neoglabella.
Sono M. glabella poco comuni perlopiù parte delle antinea simili alla Foto 10 (altra parte da trasferire in M. visayae); può essere dubitevolmente M. glabella l’esemplare di Foto 11 (problematica); sono M. glabella locali tutti
gli esemplari dwarf come Foto 12;
infine è poco determinabile in M.
glabella perlopiù parte degli esemplari simil mutabilis come Foto 13, con altra parte in varietà mutabilis da collegare invece a M. visayae, oppure riconducibile a
diverse ibridazioni.
Potrebbe essere necessario instituire un vero e proprio neotipo della
specie di Linneo, in quanto per la storia non sarebbe possibile affermare con
certezza la varietà glabella glabella come
tipo, mentre sarebbe possibile depositare in un Museo un esemplare neotipico di
M. glabella neoglabella, una volta scelto tra quelli simili alla Foto
9 o 9 B; trascurerei invece esemplari riecheggianti la Foto 5 B e la 12 B,
perché troppo particolari per fungere da neotipo museale.
Ø
La
foto 11 B (M. visayae cfr.) è inclassificabile se M.
glabella, oppure M. visayae, o
ibrido. Eventuali klepton andrebbero studiati nel DNA.
Ø
La
foto 12 B (morfo atalanta) è intermedia tra le foto 9, 12 & 13, potrebbe essere una
varietà endemica di M. glabella
neoglabella alle Isole Canarie, però direi che il morfo è inqualificabile, anche per le
affinità morfologiche con lellae
(Foto 3) e pseudoirrorata (foto 21),
nonché con diverse varietà di M. visayae.
4.
Marginella albida Mattavelli, 2021 (Foto 6),
per me è specie indipendente, diffusa in popolazioni locali.
5.
Marginella (kl.?) visayae Mattavelli,
2018/2021. Principalmente
è come Foto 14, inoltre con varietà come
parte di esemplari simil ad antinea
della Foto 10 e parte degli esemplari simil mutabilis ricollegabili alla Foto 13. Trattasi di una nuova
specie/kl. molto variabile, che ritengo parimenti abbastanza rara (una volta
denominata erroneamente M. irrorata gigas o con altro nome), forse
klepton M. glabella X irrorata, forse particolarmente ibridogenico con la
varietà pseudoirrorata (21). Ho studiato
M. visayae in una pagina
Web apposita.
6.
Marginella
velai Galindo & Cossignani, 2020. Come Foto 15 & 16. Alcune sue forme leucistiche potrebbero invece appartenere a M. tizianica? Forse, da verificare.
7.
Marginella
mattavellii Cossignani, 2021. Come Foto 17, specie certificata in MMM n°
111.
8.
Marginella tizianica Mattavelli, 2021.
Come Foto 18 e forse Foto 19 (parte delle varietà albinea). Verificare inoltre
l’appartenenza alternativa di alcune forme leucistiche di M. velai.
9.
Marginella
irrorata Menke, 1828. Tipica come foto 20, atipica forse come
Foto 19, inoltre è specie con la notevole varietà pseudoirrorata, puntinata ad ampio retino come Foto 21.
Qualche collezionista considera pseudoirrorata
una specie distinta, ma io non mi sento così “splitter”.
Riguardo alle 3 specie albileucistiche presenti,
notare che nel Complex studiato non appaiono specie al contrario totalmente
melaniche, mentre è rilevabile il fenomeno dell’arrugginimento, che può comparire raramente in tutte
le specie.
Pur non considerando le 3 specie alboleucistiche (M. albida, mattavellii, tizianica), per
le restanti 6 specie/klepton simil-glabella & irrorata ricordo che tra 6
esemplari diversi, poniamo ognuno come un elemento logico diverso, individuato
da una caratteristica esclusiva per ogni elemento, esempio elementi tutti con
colori diversi, potrebbero esistere in logica teoria ben 15 ibridazioni
multicolori tra i colori base degli elementi, quindi nascere 15 klepton
diversi, anche se in natura tra 6 esemplari di specie indipendenti potrebbe
anche non esistere alcun ibrido ibridogenico.
Flavio Mattavelli
Scritto 21/07/2021 – Aggiornamento
novembre 2021 - matta.a@tiscali.it
Home di tutto il sito ed inizio della Sezione
Conchiglie, con indice delle pagine delle altre Sezioni: Aeromodellismo,
Macchine,
Gorgonzola.
Elenco generale
delle 4 Sezioni, aggiornato al 2022.
Nella Sezione Conchiglie notare 6 pagine delle ultime novità, riguardo alle marginelle del Complex
di “glabella, irrorata, sebastiani
etc.” :
1.
Capopagina .
2.
Pagina
sulle conchiglie “albine” simil-glabella & irrorata: Albini_simil-glabella
3.
Seconda
pagina dell’articolo sulle conchiglie “albine”, anche non del Complex di M.
glabella & irrorata: Albinismo_2
4.
Marginella
(kl.?) visayae Mattavelli, 2021, in cartaceo sulla rivista Malacologia
Mostra Mondiale – Cupra Marittima, 0ttobre 2021, n° 113, pag.36/41.
In dicembre 2021 la specie è accettata anche da WoRMS.
5.
Un salto nei
retini conchigliari “ghepardici”
6.
Marginella
sebastiani Marche-Marchad & Rosso,
1979 nelle sue
5 varietà principali.
Come scorciatoia per
l’analisi dei morfi più simil-glabella e simil-irrorata consiglio vedere il
mio precedente articolo 5 confondibili marginelle
simil-glabella.
Per un’impostazione generale del Marginella glabella Complex allargato, vedere l’articolo Atlante delle "specie" non fossili del Marginella glabella Complex e dei loro ibridi morfologici.
Per morfi del Complex più direttamente riconducibili al concetto di
klepton, vedere l’articolo Altri klepton, che reca in fondo una tabella fotografica riassuntiva.
Per approfondire il percorso che ha condotto a “pseudoglabella” e poi a “visayae” può essere utile sviluppare la pagina www.pseudospecie.it/pseudosebastiani links.htm.