Dott. Ing. Flavio Mattavelli

Albinismo_2 e miscellanea.

Premessa, con note sulla senegalensis”.

 

Questa è la seconda ed ultima pagina Web del mio studio sugli “albini” simil-glabella & simil-irrorata.

Come già per la precedente pagina, per brevità talora indicherò in “solo corsivo minuscolo tra virgolette” le specie del Genere Marginella, senza indicarne l’esatta denominazione tassonomica completa (Genere specie Autore, anno del riconoscimento). Seguirò anche la medesima numerazione delle foto della precedente pagina Web.

 

L’articolo si può considerare come un’appendice di Albinismo delle simil-glabella & simil-irrorata, in quanto lo studio si allarga a marginelle non di tale Complex, che era stato ristretto a poche specie simili. 

L’albinismo si presenta infatti in altri molluschi del Genere Marginella, oltre a quelli già colà analizzati del cosìdetto Marginella glabella Complex, come ad esempio Marginella senegalensis Clover, P. W., 1990, certamente non rientrabile nel glabella Complex, ma che tuttavia ha una conchiglia scheletricamente molto simile alle conchiglie di M. glabella Linneo, 1758, e verrà analizzata nelle Fig. 08, 09 e 10.

 

Albinismo_2 riguarda argomenti apparentemente dissimili (specie ben diverse, “visayae” nuova sp./kl. , località ambientali lontane tra loro, colorazioni non albineggianti), accumunati solo dall’eventuale sbiancamento delle conchiglie; l’articolo verrà suddiviso in sotto capitoli un po’ slegati, in quanto nati per singoli approfondimenti di argomenti della prima pagina su gli “albini”.

 

Visivamente tutte le foto di questa pagina Web sullo schermo di un PC desktop appaiono ingrandite circa 1,6 volte la lunghezza reale delle conchiglie, avendo io in tal modo modificato le foto originali prese nel Web, foto per le quali ringrazio tutti gli Autori.

 

Fig. 08

Marginella senegalensis subtipica, lunghezza 24,9 mm, Agadir (Marocco), foto Jarda.

 

 

 

 

 

 

 

Fig. 09

Marginella senegalensis leucistica, lunghezza 32,2 mm, M’Bour (Senegal), foto Me.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fig. 10

Marginella senegalensis leucistica, lunghezza 26,2 mm, Ngor (Dakar, Senegal), foto Andylan.

Esistono delle “senegalensiscon livrea venata di leggero grigio-marrone-kaki.

La Fig. 10 mi appare appunto una forma ingiallita, o meglio leucistica.

 

 

 

 

Ho ripreso le Fig. 08, 09 e 10 da alcune aste di conchiglie, dove erano tutte indicate come senegalensis, presentando tutte dei residui di lineette rossastre-marrone sull’esterno del margine, lineette (diciamo tigrinature) invece ben visibili, comunque poche, nella forma subtipica (Fig. 08). 

Le forme sub tipiche presentano inoltre, sulla livrea dell’ultimo giro della conchiglia, pochissime sottili righe marroncine avvolte attorno all’asse, righe ad andamento quasi orizzontale nelle foto, recanti saltuariamente lungo ogni riga delle macchiette scure, sparse sulla livrea rosata.

Il colore rosa della livreanon è uniforme, ma è come a striature verticali, cioè in senso assiale.

 

Mi era capitato una volta di vedere delle senegalensiscompletamente rosa (tranne la debole tigrinatura marrone del margine, sempre presente), di un rosa vivace e brillante, come se fossero state laccate con uno smalto per unghie (ma non credo che fossero dipinte): purtroppo poi non me ne sono più capitate delle altre siffatte.

Potete vedere altre senegalensis”, per lo più rosate smunte e macchiettate, nell’ottimo sito di Hardy. 

Hardy fornisce come campo di dimensioni da 24 a 37 mm di lunghezza.

 

In tutti i casi sbiancati riterrei corretto parlare di leucismo, più che di albinismo, in quanto la livrea conchigliare non è mai perfettamente bianco candida.

Mentre le senegalensis rosate macchiettate appaiono trovarsi maggiormente in Mauritania, cioè a Nord verso il W. Sahara (ora Marocco), quelle leucistiche provengono genericamente dal Senegal, cioè a Sud, ma non è una regola generale.

 

Come regola generale tutte le senegalensisnon mi appaiono avere albini completi e quindi non mi pare che abbiano specie simili e bianche a loro corrispondenti, analoghe nella corrispondenza di Marginella albida (vedere Foto 1 al centro e Foto 2) con Marginella glabella (vedere Foto 7 e Fig. 13, nonché le 2 colorite conchiglie pensate glabella nella Foto 1, poste ai due lati della Foto 1), ovviamente a meno che non si ritenga Marginella albida una presumibile specie corrispondente analoga anche di Marginella senegalensis.

 

Notare che le similitudini morfologiche e le analogie, come ad esempio la corrispondenza citata, talora utili sviluppi dell’osservazione morfologica, in altri casi possono portare a confusioni proverbiali.

Cito, come secondo esempio, ma di confusione, la Fig. 11, il cui morfo in un primo tempo mi era apparso diverso da quel che è in realtà.

Marginella albida, glabella, senegalensis e limbata sono scheletricamente simili, ma non abbastanza da essere confuse. L’analogia della corrispondenza albida/glabellaforse potrebbe essere estesa alle specie albida/senegalensis”, tuttavia difficilmente potrebbe venir giustificata un’analogia anche per un’ipotetica corrispondenzaalbida/limbata”, per la presenza di caratteristiche morfologiche troppo diverse (forte tigrinatura e callo columellare esclusivi dl “limbata”, che non compaiono mai in albida/glabella ).

 

Fig.11

Marginella limbata Lamarck 1822, foto Essedi, provenienza Mauritania, lunghezza 31 mm.

Le cosidette limbata, oltre alla tigrinatura del margine eccessivamente manifesta, hanno per lo più delle marcate righe assiali scure ondulate su tutto il dorso, righe qui completamente assenti. Invece non manca il callo columellare bianco porcellanato.

La Fig. 11 mostra un particolare colore rosa smunto uniforme, che potrebbe indurre a pensare che non si tratti di limbata(ed infatti dapprima avevo per errore  pensato che potesse essere una senegalensis”).

Forse si tratta di un tendenziale leucismo, tuttavia non escluderei nemmeno qualche possibile ibridazione, ma non saprei dire se tra limbata e quale altra specie (forse Marginella (Senegaliamarginella) petitii Duval, 1841 potenzialmente alboleucistica? Non ho riportato alcuna foto per la speciepetitii”, che è normalmente con esemplari coloriti smunti), oppure se la mancanza delle righe ondulate caratteristiche di limbata nella Fig. 11 sia proprio da attribuire soltanto ad una forma di leucismo.

 

Veldsman, S.G. nel 2017 ha creato il sottogenere Senegaliamarginella, cui appartengono le specie limbata (specie tipo), petitii”, “senegalensis ed altre.       

 

Fig. 12

Marginella limbata Lamarck, Jean-Baptiste Pierre Antoine de Monet cavaliere di Lamarck,1822, forma quasi albina assoluta (tranne la forte tigrinatura del margine), lunghezza 29,17 mm, Senegal, foto Clanculus.

 

Per approfondimenti su limbata vedere il sito di Hardy , che segue la tassonomia di Veldsman.

 

 

 

 

Marginella (kl.?) visayae Mattavelli 2021 nuova specie/klepton e conchiglie similari. Qui l’albinismo non c’entra, semmai questo capitolo è un’introduzione/approfondimento dell’articolo “visayae” 2021.

 

Ad integrazione esplicativa di quanto già proposto in Albinismo delle simil-glabella, propongo la figura 13 di una conchiglia per il Dealer “irrorata”, evidentemente gigas”, ma troppo grande per essere “irrorata”.

In un primo tempo avevo creduto che si trattasse della supposta nuova specie/klepton “visayae”, ma successivamente mi sono ricreduto ed orientato invece su una forma di glabella chiara, ma non abbastanza sbiancata da essere pensata leucistica, anzi per me la forma della Fig. 13 potrebbe essere simile alla glabella tipica, dubbia in quanto le forme tipiche di Linneo sono andate perdute, e la tradizione successiva ha creato parecchia confusione “lumperistica”, attribuendo alla specie glabella esemplari ben coloriti, in plurivarietà anche  molto diverse dalla specie originale di Linneo, 1758 -1767. 

Da un accurato esame dei reperti storici di svariati Musei emerge che la glabella originalmente tipica potrebbe essere stata proprio di colorito chiaro. Ecco allora la forma, ritenibile subtipica di glabella”:

Fig. 13

Marginella glabella Linneo 1758/1767, provenienza Mauritania, lunghezza 40 mm, foto Leturque.

Notare le puntinature della livrea della conchiglia impastate, le flammule subsuturali glabelliche, la denticolatura abbastanza scarna.

L’allungamento conchigliare totale appare circa 1.75, valore al di sopra della media delle “glabella (che è invece 1,69), tuttavia ritengo l’allungamento non sempre significativo per la classificazione.

 

E’ opportuno un confronto tra le glabella e le “visayae” subtipiche, es. vedere avanti la Fig. 14.

Infatti io nel 2018 non ho fornito una serie di sintipi di “visayae”, ma solo un insieme di forme dichiarabili in parte sintipiche. Nella maggioranza degli ibridi sterili non si dovrebbe parlare di forme tipiche e ciò potrebbe accadere anche per i presumibili multi klepton ibridogenici, come potrebbe essere la “specie visayae”. Occorre osservare che gli esemplari di “visayae” sono molto diversificati in varianti di ambigua morfologia, cioè tutte le “visayae” mi appaiono in molte singole varietà, singolarmente aventi esemplari abbastanza rari, dunque anche la sp. (o kl.?) visayaesembrerebbe abbastanza rara.

Non escluderei che per alcune “visayae cfr.” (cfr. = da confrontare con) potrebbe trattarsi di vere forme di ibridazione, anche non klepton, senza poter riconoscere morfologicamente i veri genitori dell’ibrido, comunque in alternativa senza poter scrivere con certezza di genitori di una vera e propria nuova specie o klepton.

 

Fig. 14

Marginella (kl.?) visayae Mattavelli 2018 nuova presumibile specie/klepton, forma subtipica, 41,4 mm, Dakar (Senegal), foto Conchology Inc. (stessa fig. 14 della pagina introducente “visayae”) .

Notare la denticolatura evidente, allungamento totale 1,8 circa, flammule simili a quelle di “irrorata”, puntinatura della livrea grossolana ben distinguibile, quasi retinata (successivamente questo morfo, essendo diverso dall’olotipo, verrà denominato M. (kl.?) visayae var. pseudovisayae Mattavelli, 2021).

 

Lo sfondo della livrea è relativamente chiaro.

In generale non ho trovato “visayae” albineggianti, come appaiono albineggianti alcune glabella cfr.”, invero separate nella presunta nuova specie albida Mattavelli, 2021 (Foto 02). Appaiono esistere “visayae” perlopiù di colorito chiaro, come nella Fig. 14 e come nella Foto 6. Esistono comunque “visayae” ben più colorite.

Sembrerebbe, per la mancanza di forme totalmente albine, che ci sia un’analogia con la specie senegalensis(Fig. 08, 09 e 10).

Nel caso “visayae” c’è una marcia in più, perché “visayae” potrebbe essere un klepton ibridogenico, ed i klepton potrebbero non avere geni recessivi da formare forme alboleucistiche; tutt’al più potrebbero nascere forme con conchiglie soltanto ancora più chiare di quelle poco colorite, ad esempio forme più chiare di quella chiara quasi standard della “visayae” della Fig. 14.

 

 

Esempi di altri casi di marginelle albineggianti, anche molto fuori dal Marginella glabella Complex.

 

In generale è quasi impossibile classificare solo morfologicamente come forme albine oppure non albine, cioè separabili come specie diverse, le conchiglie sbiancate di tutte le marginelle in questione, alle cui forme sbiancate ambigue si devono aggiungere altri innumerevoli casi di morfi, ad esempio come i seguenti, di specie perlopiù note non albine, di dimensioni paragonabili, pur sempre trascurando ogni conchiglia sbiancata per motivi non di classificazione specifica attuale, cioè per spiaggiamento, corrosione, invecchiamento, fossilità e/o fasi di fossilizzazione.

Appunto a titolo di esempio propongo M. lineolata, specie sudafricana che solitamente presenta sulla livrea grigio-beige delle lineette e macchiette scure, che permettono di identificarla abbastanza facilmente. La difficoltà di identificazione si manifesta soprattutto quando si trova un esemplare completamente chiaro, senza né lineette né macchiette, e per di più non si conosce la provenienza.

 

Fig. 15

Marginella cfr. lineolata Sowerby 1886, untitled, ripresa da Percy, lunghezza 30,4 mm, provenienza Eastern Cape, South Africa.

Qui, per mia ignoranza, brancolo nel buio per l’individuazione delle innumerevoli marginelle sudafricane, certamente diverse da glabella”, diverse se non altro per la regione di provenienza, ma non molto diverse come forma dei profili delle conchiglie.

Salvo un dubbio scambio della provenienza, non solo non riesco a qualificare se albino o non albino l’esemplare definito da confrontare con lineolata da Percy, magari nemmeno riuscirei ad individuare se potrebbe trattarsi in alternative di una “glabella cfr.”, oppure albida cfr.” (Foto 2), o, date le dimensioni, magari anche di una “irrorata cfr.”, o addirittura tizianica cfr.“ (Foto 3), tutte albineggianti e casualmente espatriate. Aggiungo pure o addirittura “velai cfr.” (Foto 5) e/o “visayae cfr.” (Fig. 14 e Foto 6). Guardando però di fino alle denticolature del margine, al colore ed alla cupola conchigliare, alcune ipotesi west-africane debbono essere scartate, tuttavia la difficoltà di classificazione morfologica rimane, soprattutto se non si conoscesse la certa provenienza sud-africana.

 

Ricordo che queste mie 2 pagine sull’albinismo sono nate limitate inizialmente alle conchiglie del Marginella glabella Complex attuale, trascurando ogni altra forma di sbiancamento delle conchiglie che non sia attribuibile a specificità diverse delle medesime, note in ambiente Atlantico del West Africa.

 

 

Tornando al West Africa ed al Complex di glabella & irrorata”, ora allargo l’indagine anche ad alcune conchiglie simili a sebastianie ad altre specie ricollegabili direttamente al suddetto Complex “esteso”.

 

Fig. 16

L’esemplare proviene dal Marocco, acque profonde, Sahara Bank, è lungo 29,19 mm, non è classificato, foto Reefshells.

Presenta delle puntinature sul dorso, che potrebbero evocare anche un albileucismo di sebastiani”, pur molto dubbiosamente.

Allungamento conchigliare totale circa 1,65 (sotto la media delle glabella, che è 1,69, e molto sotto l’allungamento della albida della foto 2, che è 1,75).

La cupola, più schiacciata della foto 2, è diversa anche da quella della Foto 3 (“tizianica”?), che è molto più rialzata e contorta.

Se si trattasse di una nuova specie, il “fair play” suggerirebbe di chiamarla Marginella galindoi Mattavelli, 2021.

 

 

Fig. 17

Marginella sebastiani Marche-Marchad & Rosso 1979, lunghezza 45,2 mm, provenienza Guinea Ios Is., foto Leturque.

La tendenza della livrea con alcune macchie spalmate, piuttosto delle macchie standard ben distinte, penso che sia da imputarsi a una tendenza al leucismo.

Allungamento conchigliare totale circa come la media delle “sebastiani”, che è circa 1,83.

 

 

 

 

 

Riguardo alle marginelle alboleucistiche del glabella Complex allargato, altre sorprese potrebbero venire dalle specie più allungate, intendo il gruppo delle pseudosebastiani”, “pseudodesjardini”, “desjardinie pseudoglabella”, sempre trascurando le specie fossili e ultra corrose.

Vedere la mia Guida per l’identificazione dei morfi tipici.

 

 

Ecco di seguito un esemplare dichiarato pseudosebastianidal dealer Leturque, ma credo che siamo ben lontani da “pseudosebastiani”, pur non potendo io indicare con certezza la sua vera classificazione, che resta inficiata anche da una tendenza all’arrugginimento del dorso e della cupola della conchiglia (vedere avanti il capitolo Colorazionio) :

 

Fig.18

Lunghezza 44 mm, Ivory Coast.

Esemplare alboleucistico forse di Marginella desjardini o più probabilmente Marginella pseudodesjardini, per la mancanza dell’andamento sinusoidale al centro della denticolatura del labbro, sinusoide invece caratteristica delle desjardiniadulte e tipiche.

Allungamento 1,95_2,05, secondo che si misuri la foto di destra o di sinistra, mediamente circa allungamento 2, al di sotto della media delle pseudodesjardini(2,10) e molto al di sotto della media delle desjardini (2,20).

 

Colorazioni.

L’esemplare della Fig. 18 presenta in verità anche una velatura talora indicata come rust, ruggine.

Può essere che dipenda dall’ambiente di vita e/o conservazione del mollusco, ma potrebbe anche essere leucismo + aneritrismo, vedere avanti nel significato di mancanza di eritrismo.

Questa interessante forma di colorazione richiede una discussione.

Il fenomeno “rust” è comune a diverse specie del glabella Complex e similari.

La “rust” in generale potrebbe essere un fenomeno dipendente direttamente dal mollusco, come l’albileucismo, o il melanismo (colorazione marrone-cacao-nero lucido della conchiglia, dipendente dalla pigmentazione modificata nel mollusco, nella stessa specie).  

Invero non mi pare che esistano simil glabellamelaniche (mentre ad esempio esistono cypraea melaniche), però esistono simil glabella ruggini.

Per la Fig. 18 noto che le pseudodesjardinihanno di solito un colore di fondo ramato. Io ritengo che si tratti proprio di una pseudodesjardiniche ha perso parte del color rame.

 

In effetti in tutto il mondo animale talora si trovano esemplari coloriti in modo diverso dalla colorazione della specie tipica (oltre all’albinismo e melanismo, esistono fenomeni di xantismo, cioè prevalenza di giallo, axantismo, cioè mancanza di giallo, eritrismo o rutilismo o isabellismo, cioè prevalenza di rosso, aneritrismo, cioè mancanza di rosso), tuttavia esistono anche diverse specie tipiche specificatamente tutte caratterialmente colorate o solo di bianco o di nero o di giallo o di rosso, etc..

 

Sarebbe pensabile che, come esistono specie diverse di colore sempre chiaro o sempre scuro, o meglio non sempre albine né melaniche, esistano nuove specie biologiche di marginelle con conchiglie “rusty” caratterizzate esclusivamente da un arrugginimento non imputabile all’ambiente di stato del mollusco, oppure ad una sua pigmentazione modificata, in riferimento ad una già nota specie base?

Io ritengo che fenomeni di “rust” in queste marginelle non determinino nuove specie diverse, anzi ritengo che un morfo “rusty” sia una varietà della specie biologica di base, quando questa non è tipicamente “rusty”, caso comune, tranne i già particolari casi in cui la specie di base sia già “rusty” in forma tipica.

Occorre tuttavia approfondire caso per caso le vere cause del mutamento in colore rugginevole di alcune conchiglie, tutte formalmente simili tra loro e a quelle perlopiù di solito per nulla “rusty”.

 

Flavio Mattavelli

Scritto 10/06/2021 – aggiornato 27/08/2021 – release in Internet novembre 2021

matta.a@tiscali.it

 

Home ed Indice generale del sito, che, a novembre 2021, si compone in totale di 48 pagine, raggruppate in 4 Sezioni: Aeromodellismo (16 pag.), Macchine (8 pag.), Gorgonzola (2 pag.), Conchiglie (18 pag. + 4 nuove pagine interattive sulle “specie” simil- glabella & simil- irrorata).

Le singole pagine sono linkate anche nelle citate 4 Home pages delle singole Sezioni.  

 

Per la Sezione Conchiglie, le 4 recenti pagine interattive sono:

·         Prima pagina dello studio inerente i morfi “albini”, soltanto del Complex di M. glabella& irrorata.

·         Capopagina del presente studio, inerente “albini” anche non del Complex.

·         Revisione di Marginella glabella (Linneo, 1758/1767).

·         Marginella (kl.?) visayae Mattavelli, 2021.